Sarà presentato il 17 ottobre, alle 18.30 – presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, sede del Festival Cinematica, dedicato ai rapporti tra immagine e movimento – il nuovo volume del progetto editoriale Artdigiland: Rita Hayworth. Cinema, danza, passione, autore il critico cinematografico, giornalista, traduttore Claudio M. Valentinetti, prefazione di Lorenzo Pellizzari.
Si tratta di una documentata biografia che ripercorre la formazione di danzatrice e la folgorante carriera di attrice di Rita Hayworth, con un occhio sensibile e discreto alla sua vita personale, caratterizzata da una continua e vana ricerca della felicità familiare (cinque mariti, tra i quali, come si sa, il fenomenale Orson Welles). Margarita Cansino, di origine spagnola, figlia d’arte di una famiglia di ballerini professionisti, comincia a lavorare per il cinema a 17 anni, più spesso in parti che prevedono numeri di danza. La concorrenza a Hollywood è spietata, ma Rita lavora duramente: a 21 anni ha già realizzato 23 film.
Nel 1935 ottiene un contratto per sette anni con la Columbia, sempre in parti secondarie, finché registi come Hawks, Cukor, Vidor, Walsh individuano il suo talento e la sua particolare bellezza e cominciano a valorizzarla. Il successo esplode nel 1941 con Blood and Sand (Sangue e arena), al fianco del popolare Tyrone Power, film che le crea il personaggio di seduttrice sfuggente che sarà poi reso immortale dal successivo Gilda di Charles Vidor (1946). Accanto al lato “dark lady”, Rita incarna personaggi romantici e da commedia in numerosi musical, ed è all’altezza di affiancare Fred Astaire e Gene Kelly, i due massimi ballerini dell’epoca: in You’ll Never Get Rich (L’inarrivabile felicità, 1941) e You Were Never Lovelier (Non sei mai stata così bella, 1942) (Astaire) e Cover Girl (Fascino, 1944) (Kelly). Orson Welles giocherà a distruggere lo stereotipo della “dea dell’amore” e le taglierà e tingerà i capelli per il cult La signora di Shanghai (1948).
il volume è disponibile su Amazon.it: http://j.mp/adl_hayworth
Claudio M. Valentinetti (Milano, 1949) è giornalista, saggista e traduttore. Autore di Orson Welles (1981, 1993, 1995 e 1999), Alberto Cavalcanti (1988 e 1995) e Il romanzo di Alida Valli (1995) – gli ultimi due con Lorenzo Pellizzari –, Pietro Maria Bardi: Dialogo Presocratico (1995, 1996) con Roberto Sambonet, Um Canto, umJudeu e lgumas Cartas (1997), Oscar Niemeyer: Diálogo Pré-Socrático (1998), Glauber, umolhar europeu (2002), Ittala Nandi I. N. Veritas (2003), O Cinema segundo Eduardo Coutinho (2003), A Arte do Ator: Othon Bastos (2004), Milton Gonçalves – Um negro em movimento (2005), Luchino Visconti – Umdiretor de outro mundo (2006), A leveza contundente de Joaquim Pedro de Andrade (2007), Ittala Nandi – O Caminho de uma Deusa (2013).
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