Pochi autori, come Marc Scialom, ci hanno colpito per la tensione utopica della loro opera, per l'incessante indicazione che non c'è altra via che quella di tentare di ricomporre i conflitti, le fratture, che ogni divisione fra gli esseri umani "è falsa". Molte cose che in passato sembravano impossibili, con i secoli sono state realizzate, così Scialom ci dice che non dobbiamo mai smettere di immaginare una Terra senza frontiere, senza divisioni etniche, senza altro rispetto che non quello per tutti gli esseri viventi. In questo momento di regressione ci viene spontaneo pensare a lui, e riproporvi, grazie al testo di Paola Brunetta, una sintesi della sua incredibile storia e della sua complessa opera tra cinema, letteratura, traduzione.
Da Bresson e Dalì a Helmut Newton e la fotografia. Conversazione con Marika Green
Marika Green è una modella e attrice svedese naturalizzata francese. È nata a Södermalm (Stoccolma, Svezia), da madre francese, Jeanne Green-Le Flem, e padre svedese, Lennart Green, giornalista. Sua nonna paterna era la fotografa Mia Green e suo nonno materno era il compositore e critico musicale francese Paul Le Flem. Ha lasciato la Svezia per la Francia nel 1953. Ha interpretato il ruolo femminile principale (Jeanne) in Pickpocket di Robert Bresson all'età di 16 anni. Marika Green è la zia dell’attrice Eva Green ed è sposata con il noto cinematographer austriaco Christian Berger, collaboratore abituale del regista Michael Haneke.
From Bresson and Dalì to Helmut Newton and photography. Conversation with Marika Green
Marika Green is a Swedish-French model and actress. She was born in Södermalm (Stockholm, Sweden), daughter of a French mother, Jeanne Green-Le Flem, and Lennart Green, a Swedish journalist and photographer. Her paternal grandmother was the photographer Mia Green and her maternal grandfather was French composer and music critic Paul Le Flem. She left Sweden for France in 1953. She played the lead female role (Jeanne) in Robert Bresson's Pickpocket at the age of 16. Marika is the aunt of the actress Eva Green and is married to the famous Austrian cinematographer Christian Berger, a regular collaborator of director Michael Haneke.
Esce "Il nero di Giovanni Vento. Un film e un regista verso l’Italia plurale". Conversazione con Leonardo De Franceschi
Leonardo De Franceschi insegna Storia del cinema all’Università Roma Tre. Si interessa di produzioni audiovisuali riconducibili a soggetti e gruppi subalterni, diasporici e transnazionali e dei modi di negoziazione della narrazione nazionale dominante in Italia. Ha pubblicato numerosi saggi sul cinema del Terzo mondo e del colonialismo, fra cui Lo schermo e lo spettro. Sguardi postcoloniali su Africa e afrodiscendenti (Mimesis Edizioni, 2018). Nel 2020 ha presentato al Festival di Torino un restauro da lui promosso del film Il nero di Giovanni Vento del 1967, “film perduto” del cinema italiano incentrato sul fenomeno dei “figli della Madonna”, vale a dire dei figli dei soldati afroamericani venuti a combattere a Napoli alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Esce ora per Artdigiland il suo saggio Il nero di Giovanni Vento. Un film e un regista verso un’Italia plurale, analisi e storia del film e del suo restauro.