Il 7 maggio, alle 18.00, avremo il piacere di collegarci on line con Mario Masini - da Stoccarda, per presentare il libro L’eroico Masini. Un direttore della fotografia tra Carmelo Bene e i fratelli Taviani, a cura di Ludovico Cantisani, uscito nel 2022 per Edizioni Artdigiland. Introducono Silvia Tarquini (Artdigiland) e Federico Primosig (L’orecchio mancante), poi Adriano Ercolani modererà l’incontro con Mario Masini, Ludovico Cantisani e Rachele Oppedisano.
Mario Masini, classe 1939, iniziato al cinema da padre David Maria Turoldo e diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia, si è ritagliato un posto d'eccezione come direttore della fotografia e come regista nel cinema underground e sperimentale romano degli anni ’60 e ’70, firmando “X chiama Y” (1967). Tra il 1968 e il 1973 ha fotografato quattro dei cinque film della parentesi cinematografica di Carmelo Bene, “Nostra Signora dei Turchi”, Leone d'argento alla Mostra del Cinema di Venezia, “Don Giovanni”, “Salomè” e “Un Amleto di meno”. Nella sua “Autobiografia” Bene definì Masini "eroico", per gli sforzi compiuti nella realizzazione anarchica di “Nostra Signora dei Turchi” e degli altri film girati insieme, e ancora: «un genio della macchina da presa, che dopo aver lasciato la vita nei miei film, ha pensato bene di cambiar mestiere». In seguito infatti, dopo aver collaborato, tra l’altro, con i fratelli Taviani per “San Michele aveva un gallo” e “Padre padrone”, Palma d'oro a Cannes nel 1977, Masini ha abbandonato il cinema per entrare nel mondo delle scuole steineriane, salvo ritornare a lavorare, negli anni ’90, a film tedeschi, italiani – “Tutto parla di te” di Alina Marazzi –, portoghesi ed etiopi: tra i film fotografati in quest'ultima fase della sua carriera, “Why Buddha?”, back-stage di “Piccolo Buddha” di Bertolucci, diretto da Paolo Brunatto, e “Teza” di Haile Gerima, Leone d'argento a Venezia nel 2007. Testimone privilegiato di un'era di avanguardie, in queste pagine Masini riattraversa la sua straordinaria esperienza artistica, tecnica e umana.
Ludovico Cantisani d'Auria (Roma, 2001) è uno studioso di cinema e di filosofia. Nel 2019 inizia una collaborazione con il maestro della fotografia Luciano Tovoli girando il cortometraggio joyciano Penelopes. Collabora con varie testate, tra le quali «minima&moralia» e «Mimesis.scenari». Per Artdigiland ha pubblicato diversi testi, ricordiamo L'Apocalisse è una festa. Il cinema della fine del mondo e l'antropologia di Ernesto de Martino, Conversazioni su Favolacce, Arcobaleni di grigi e nuovi colori. Conversazione con Vladan Radovic.