In occasione dei Nastri d’Argento 2024, dove era candidato in sette categorie, tra le quali miglior regia, torniamo su un film , Enea di Pietro Castellitto, che ci aveva interessato molto per il suo ritratto originale, e dall’interno, della borghesia romana. Ne abbiamo parlato con il costumista Andrea Cavalletto.
Due parole su "Enea" di Pietro Castellitto
Ho letto la stroncatura, anzi l’invettiva, che Christian Raimo rivolge al film di Pietro Castellitto, Enea, e ne prendo spunto. Raimo esprime la “rabbia di classe” che si ha contro una famiglia ricca e potente, radicata nel cinema. Sicuramente è vero che si vorrebbe che tanti altri talenti potessero godere degli stessi mezzi e delle stesse facilitazioni. Ma c’è un ma, oltre al ricordo del fatto che a Raimo proprio non era piaciuto Liquorice Pizza. Discorsi politici, anticapitalisti e antilobbisti sono in generale legittimi, ma penso che sia necessario saper distinguere tra questi e i discorsi estetici, per onestà intellettuale. Fin qui, insomma, per dire che secondo me il film c’è, e con un portato di profondità e originalità che non mi aspettavo.