Billy Weber è uno dei più grandi montatori americani. Nella sua filmografia spicca la collaborazione con Terrence Malick. Uno dei suoi primi lavori come montatore associato è stato il lungometraggio d’esordio di Malick, La rabbia giovane (1973). Successivamente Weber ha montato, sempre per Malick, I giorni del cielo (1978), considerato da molti come il capolavoro del regista. Collabora poi ad altri titoli, tra i quali La sottile linea rossa (1998). Come assistente al montaggio Weber ha collaborato a Taxi Driver (Martin Scorsese, 1976), a I guerrieri della notte (diretto da Walter Hill, 1979), 48 ore (Walter Hill, 1982), Beverly Hills Cop (Martin Brest, 1984), Top Gun (Tony Scott, 1986), Prima di mezzanotte (Brest, 1988), Bulworth (Warren Beatty, 1998). È stato candidato all'Oscar per due volte: per Top Gun e per La sottile linea rossa. Ha diretto un film, Josh e S.A.M. (1993), prodotto da Martin Brest.
Editing for Terrence Malick. Conversation with Billy Weber
Billy Weber is one of the greatest American editors. His collaboration with Terrence Malick stands out in his filmography. One of Weber’s first editing roles was as associate editor Malick’s first feature as a director, Badlands (1973). Subsequently Weber edited Malick's next film Days of Heaven (1978), considered by many to be Malick’s masterpiece. With Malick, Weber will collaborate on other films including The Thin Red Line (1998). In addition to the fundamental collaboration with Malick, Weber has collaborated as an assistant to Taxi Driver (Martin Scorsese, 1976) thus signing films such as The Warriors (directed by Walter Hill, 1979), 48 Hrs. (Walter Hill, 1982), Beverly Hills Cop (Martin Brest, 1984), Top Gun (Tony Scott, 1986), Midnight Run (Martin Brest, 1988), Bulworth (Warren Beatty, 1998). Weber was nominated for the Academy Award for two times: for Top Gun and for The Thin Red Line. He has directed one film, Josh and S.A.M. (1993), that was produced by Martin Brest.
La luce è invisibile. Vediamo solo la luce riflessa dal mondo. Conversazione con Christian Berger
Christian Berger (AAC, BVK), austriaco, membro onorario dell'AIP, è un cinematographer, regista, sceneggiatore e produttore di numerosi documentari, film per la tv e lungometraggi. Come cinematographer ha lavorato, tra i tanti, per registi quali Michael Haneke, Amos Gitai, János Szász, Angelina Jolie, Terrence Malick. Nel 2010 è stato nominato al premio Oscar per la migliore fotografia per Il nastro bianco diretto da Michael Haneke e ha vinto l’ASC Award per la migliore fotografia per lo stesso film. Berger ha sviluppato il sistema “Cine Reflect Lighting System” (CRLS) in collaborazione con Bartenbach Lichtlabor: oltre a creare nuove possibilità estetiche per la camera, questo sistema offre ad attori e registi una flessibilità e una libertà senza precedenti. È sposato con l'attrice Marika Green ed è zio di Eva Green.
Light Is Invisible. We Only See the Light Reflected from the World. Conversation with Christian Berger
Christian Berger (AAC, BVK, AIP Honorary Member) is an Austrian cinematographer, director, producer, and writer of numerous documentaries, made-for-tv films, and features. As a cinematographer, he worked, among many, for directors as Michael Haneke, Amos Gitai, János Szász, Angelina Jolie, Terrence Malick. In 2010 Berger was nominated for an Academy Award for Best Cinematography for his work on The White Ribbon directed by Michael Haneke and won the ASC Award for Best Cinematography for the same movie. Berger developed the new “Cine Reflect Lighting System” (CRLS) in collaboration with Christian Bartenbach: in addition to creating new esthetic possibilities for the camera, this system gives actors and directors unprecedented flexibility and freedom. He is married to actress Marika Green and is also the uncle of Eva Green.
Una danza metafisica per abbracciare l’inaspettato. Conversazione con Jörg Widmer sulla fotografia dei film di Terrence Malick
Jörg Widmer è uno dei più importanti operatori di macchina e direttori della fotografia contemporanei. Specializzato nell'utilizzo della steadycam, in qualità di operatore di macchina o direttore della fotografia di seconda unità ha preso parte a film come Al di là delle nuvole di Wim Wenders e Michelangelo Antonioni, Il pianista di Roman Polanski, pluripremiato agli Oscar, il cult Good Bye Lenin di Wolfgang Becker, Babel di Alejandro Iñárritu, La pianista, Il nastro bianco e Amour di Michael Haneke, gli ultimi due entrambi premiati con la Palma d'Oro a Cannes, e Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino. Nonché la prima stagione dell'acclamata serie Netflix tedesca Dark. Fra i film di cui ha firmato la fotografia spiccano il documentario Buena Vista Social Club e il docufilm 3D Pina di Wim Wenders, in quest’ultimo ha condiviso il ruolo con Helen Louvert. Ha iniziato a collaborare con Terrence Malick nei primi anni Duemila, facendo da operatore di steadycam e direttore della fotografia di seconda unità prima per The New World (2005), poi per la Palma d'oro The Tree of Life (2011), e per il trittico To the Wonder (2012), Knight of Cups (2015), film metacinematografico in cui Widmer, per decisione di Malick, appariva brevemente anche come attore nel ruolo di un fotografo, e Song to Song (2017). Se in questi primi cinque film era Emmanuel Lubezki l'autore della fotografia, nel più recente A Hidden Life, presentato al Festival di Cannes del 2019, Widmer ha assunto il ruolo di cinematographer. Ha inoltre fotografato The Book of Vision, prodotto esecutivamente da Malick e diretto dal suo discepolo Carlo S. Hintermann, presentato in apertura alla Settimana della Critica di Venezia 2020, e ha proseguito la sua collaborazione con Malick anche per The Way of the Wind, il nuovo progetto del regista texano incentrato sulla vita di Gesù.
A metaphysic dance embracing the unexpected. Conversation with Jörg Widmer about shooting Terrence Malick’s movies
Jörg Widmer is one of the most important contemporary camera operators and cinematographers. Specialized in the use of the Steadicam, as camera operator or 2nd unit dop he was involved in movies such as Beyond the Clouds by Wim Wenders and Michelangelo Antonioni, Roman Polanski’s Oscar winner The Pianist, Wolfgang Becker’s cult Good Bye Lenin, Alejandro Iñárritu’s Babel, Quentin Tarantino’s Inglourious Basterds, The Piano Teacher, The White Ribbon and Amour, all three directed by Michael Haneke and the latter two awarded by Cannes’ Palme d’Or, as well as the first season of acclaimed German Netflix series Dark. Among the movies he personally cinematographed, Wim Wenders’ two documentaries Buena Vista Social Club and Pina stand out; in the latter he shared credits with Helen Louvart, who had started the film. He started collaborating with Terrence Malick in 2004, serving as a Steadicam operator and 2nd unit director of photography first for The New World (2005), later for the Palme d’Or-winner The Tree of Life (2011) and the triptych To the Wonder (2012), Knight of Cups (2015), a metacinematographic work in which Malick made him also appear as an actor in the role of a photographer, and Song to Song (2017); whereas in these first five movies Emmanuel Lubezki was the main author of cinematography. In Malick’s actual latest movie A Hidden Life, presented in the 2019 Cannes Film Festival, Widmer was the main cinematographer. Widmer has cinematographed also The Book of Vision, produced by Malick and directed by his disciple Carlo S. Hintermann, which opened 2020 Venice Film Festival’s International Critics’ Week, and has continued his collaboration with Malick also for The Way of the Wind, an upcoming project from the Austin based director centered upon Jesus Christ’s life and parables.
Fragilità, visioni, immanenza. Conversazione con Carlo Hintermann
Carlo Shalom Hintermann (1974) è un regista italiano, noto come uno dei “discepoli” di Terrence Malick. Dopo essersi occupato di musica, ha studiato storia e critica del cinematografo all'università La Sapienza di Roma per poi conseguire il diploma in regia cinematografica alla New York University. Ha realizzato una serie di cortometraggi, fra cui Les deux cent mille situations dramatiques, selezionato per la Biennale di Venezia del 1999, prima di girare nel 2002, Rosy-Fingered Dawn, in co-regia con Gerardo Panichi, Luciano Barcaroli e Daniele Villa: presentato anch’esso a Venezia, si tratta di un atipico ritratto di Terrence Malick narrato da collaboratori dei suoi primi tre film come Sissy Spacek, Martin Sheen, Sean Penn, Ennio Morricone e Jim Caviezel. Per The Tree of Life, quinto film di Malick che frutterà al regista la Palma d’oro nel 2011, Hintermann fa da regista di seconda unità delle riprese italiane; l’anno prima era intanto uscito, in co-regia per la parte animata con Lorenzo Ceccotti, The Dark Side of the Sun, originale fusione fra live action e animazione e fra documentario e film di finzione che prende spunto dai disegni dei bambini di Camp Sundown nello stato di New York, affetti da una rara malattia che impedisce loro di esporsi alla luce del sole. Nel 2020 il suo primo film di finzione The Book of Vision, dove Malick figura come produttore esecutivo, apre la Settimana Internazionale della Critica di Venezia: opera complessa e polistratificata con protagonisti Charles Dance (Alien 3, Il trono di spade), Lotte Verbeek e Sverrir Gudnason, The Book of Vision è ambientato a cavallo fra il Settecento e i giorni nostri e mette in scena un’originale riflessione sulla storia della medicina e su come sono cambiati, nel corso dei secoli, i rapporti fra medico e paziente.