Edoardo Ponti (Ginevra, 1973), figlio di Sophia Loren e del produttore Carlo Ponti, è regista, sceneggiatore e produttore, saltuariamente anche attore. Nel 2002 esordisce al cinema con Cuori estranei, proseguendo la sua carriera con Coming & Going ed i premiati cortometraggi Away We Stay, Il turno di notte lo fanno le stelle, dall’omonimo racconto di Erri De Luca, e Voce umana, da Jean Cocteau, presentato a Venezia. Il suo film più recente, La vita davanti a sé, tratto dall’omonimo romanzo di Romain Gary e interpretato da Sophia Loren e Renato Carpentieri, è stato uno dei maggiori successi di Netflix nel 2020 ed è stato candidato ai Golden Globe come Miglior film straniero. Nella seconda metà degli anni ’90 Edoardo Ponti è stato l'assistente personale di Michelangelo Antonioni, appena insignito del premio Oscar alla carriera, per la realizzazione di due progetti poi sfumati: Tanto per stare insieme, fortemente desiderato anche da Jack Nicholson, e il fantascientifico Destinazione: Verna, che avrebbe visto Sophia Loren protagonista.
La carriera di un cinematographer. Conversazione con Hiro Narita
Hiro Narita è un cinematographer, membro della American Society of Cinematographers (ASC) e dell'Academy of Motion Pictures and Sciences. Nasce il 26 giugno 1941 a Seoul (Corea del Sud) da genitori giapponesi. Nel 1945 lui e la sua famiglia si trasferirono a Nara, in Giappone, e successivamente a Tokyo. Dopo la morte prematura di suo padre e il nuovo matrimonio di sua madre con un giapponese americano, emigra a Honolulu, Hawaii, nel 1957, dove si diploma alla Kaimuki High School. Frequenta il San Francisco Art Institute dove riceve un BFA in Graphic Design nel 1964. Ottiene rapidamente una buona posizione presso un'importante azienda di design locale, ma dopo appena sei mesi viene arruolato nell'esercito degli Stati Uniti. Per due anni lavora come designer e fotografo al Pentagono. Quando si congeda dall'esercito degli Stati Uniti, John Korty, regista di The Autobiography of Miss Jane Pittman e del documentario Who Are the DeBolts? And Where Did They Get Nineteen Kids? (Premio Oscar per il miglior documentario) lo prende sotto la sua ala protettrice. Con Korty, per più di tre anni, collabora come assistente cameraman, gaffer, proiezionista, disegnatore di poster cinematografici, e altro. Dopo l’esperienza come operatore di ripresa aggiuntivo in Zabriskie Point (1970) di Antonioni, John Korty gli regala il primo film della sua carriera, un film tv intitolato Farewell to Manzanar (1976), per il quale riceve una nomination agli Emmy Award. Narita ha quindi lavorato in diverse mansioni in film come: The Last Waltz, More American Graffiti, Never Cry Wolf (per questo film vince il Boston Society of Film Critics Award e il National Society of Film Critics Award), Return of the Jedi, Indiana Jones and the Temple di Doom, Always, Honey, I Shrunk the Kids, Star Trek VI: The Undiscovered Country, Dirty Pictures, The Rocketeer, Hocus Pocus, The Time Machine, The Arrival.
A Cinematographer Career: Conversation with Hiro Narita, ASC
Hiro Narita is a cinematographer, member of the American Society of Cinematographers (ASC) and Academy of Motion Pictures and Sciences. He was born on June 26 1941, in Seoul (South Korea) to Japanese parents. In 1945, he and his family moved to Nara, Japan, and later to Tokyo. Following his father's early death and his mother's remarriage to a Japanese American, the family emigrated in 1957 to Honolulu, Hawaii, where he graduated from Kaimuki High School. He went on to the San Francisco Art Institute where he received a BFA in Graphic Design in 1964. He soon landed a good position at a prominent local design firm, but the job lasted barely six months before he was drafted into the U.S. Army. For two years, he served as a designer and photographer at the Pentagon. When he was discharged from the U.S. Army, John Korty, director of The Autobiography of Miss Jane Pittman and the documentary Who Are the De Bolts? And Where Did They Get Nineteen Kids? (Academy Award for Best Documentary Feature) took him under his wing. With Korty, for more than three years, he collaborated as an assistant cameraman, gaffer, projectionist, film-poster designer, etc. After his experience as additional camera operator on Antonioni's Zabriskie Point (1970), John Korty gave him his first substantial film, a TV movie called Farewell to Manzanar (1976) for which he received an Emmy Award nomination. Then Narita worked in movies: The Last Waltz, More American Graffiti, Never Cry Wolf (for this movie he won the Boston Society of Film Critics Award and the National Society of Film Critics Award), Return of the Jedi, Indiana Jones and the Temple of Doom, Always, Honey, I Shrunk the Kids, Star Trek VI: The Undiscovered Country, Dirty Pictures, The Rocketeer, Hocus Pocus, The Time Machine, The Arrival.
Una questione di luce. Ricordando Alfio Contini
Ci ha lasciato Alfio Contini, tra i maggiori autori della cinematografia del nostro cinema: con lui se ne va un altro prezioso tassello della nostra storia culturale. Indiscusso anticipatore dello stile fotografico moderno applicato alla settima arte, Contini ha illuminato pellicole che si sono rivelate grandi successi di critica e di pubblico. Nella storia di quel processo creativo che è la fotografia cinematografica, occupa un posto di rilievo, fin dagli inizi, quando incomincia a muovere i primi passi nell’Italia del Neorealismo, quando a seguire attraversa gli anni della dolce vita e del boom economico, quando illumina dapprima la commedia cosiddetta “all’italiana” e poi un cinema decisamente meno leggero e più impegnato, e quando infine partecipa a una nuova stagione della commedia. Fedele collaboratore di Dino Risi, con il quale gira sette pellicole, tra le quali Il sorpasso, uno dei capolavori indiscussi del cinema italiano, Contini sembra a proprio agio nel cinema brillante, ma non tralascia incursioni nel cinema più esplicitamente d’autore. Collabora per esempio con Liliana Cavani, in film come Galileo e Il portiere di notte, Vittorio De Sica ne I girasoli, Michelangelo Antonioni, per Zabriskie Point e Al di là delle nuvole, fino a cimentarsi con il teatro classico con la trasposizione cinematografica di The Trojan Women del greco Michael Cacoyannis. Da ricordare il sodalizio con Adriano Celentano, con il quale gira, tra i tanti, il musical Yuppi du, film di grande successo.