È molto difficile spiegare il mio lavoro, ma è come essere un pittore.
Penso che i pittori sentano qualcosa dentro attraverso i colori
e il pennello mentre mettono le loro idee su una tela.
Questo è quello che faccio anch’io.
Giuseppe Rotunno
Oggi, 12 febbraio, ricorre il centenario di Franco Zeffirelli. Il comune di Firenze e la Fondazione Zeffirelli celebrano il maestro italiano con numerosi eventi, tra i quali l’intitolazione del Belvedere e un passaggio della Pattuglia Acrobatica Nazionale sulla città, omaggio dell’Aeronautica Militare. Ci uniamo alla celebrazione anticipando qui il capitolo del libro biografico in preparazione di Daniele Nannuzzi, direttore della fotografia che ha spesso affiancato Zeffirelli in una lunga e complice collaborazione. Daniele Nannuzzi ha anche partecipato attivamente sia alla creazione della Fondazione Zeffirelli sia ai contributi che oggi saranno presentati per il centenario.
Sandro Chessa (Nuoro, 9 giugno 1984) è un direttore della fotografia italiano. Laureato in Scienze delle comunicazioni di massa all’Università di Perugia e diplomato all’Accademia di Cinema e Televisione di Cinecittà, ha completato la sua formazione come direttore della fotografia al Centro Sperimentale di Cinematografia sotto la guida del maestro Giuseppe Rotunno. Dopo una gavetta come assistente di macchina e direttore della fotografia di alcuni documentari e cortometraggi (fra cui Inverno, premiato col David), ha curato la fotografia di film indipendenti romani come Sex Cowboys di Adriano Giotti e Go Home – A casa loro di Luna Gualano. È stato recentemente presentato a Venezia il lungometraggio Assandira di Salvatore Mereu, ambientato nella Sardegna rurale della fine degli anni ’90, una storia familiare che ruota intorno alla fondazione e al rogo dell’agriturismo che dà il nome al film. Nel cast anche Gavino Ledda, autore del romanzo Padre padrone, nel ruolo del protagonista Costantino Saru.
Paolo Carnera (Venezia, 1957), dopo essersi diplomato nel 1982 al Centro Sperimentale di Cinematografia, tra la fine degli anni ’80 e i primi anni Duemila gira alcuni dei primi film di registi quali Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Edoardo Winspeare e Sergio Rubini. Fra il 2008 e il 2010 cura la fotografia della serie televisiva di Romanzo criminale, diretta da Stefano Sollima, con cui gira anche il lungometraggio ACAB - All Cops Are Bastards del 2012, che gli vale la sua prima candidatura ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento. Continuando ad alternare cinema e televisione negli anni seguenti Carnera è dietro la macchina da presa delle serie Gomorra e ZeroZeroZero, tratte dalle opere di Saviano, e del film Suburra sempre di Sollima, per il quale riceve una seconda nomination ai David. Nel 2018 firma la fotografia de La terra dell’abbastanza, film d’esordio di Damiano e Fabio D’Innocenzo; due anni dopo il suo lavoro per Favolacce, secondo film dei due fratelli, gli frutta un grande successo di critica e la vittoria del suo primo Nastro d’Argento.
Il 14 maggio di diciannove anni fa ci lasciava Armando Nannuzzi (AIC), tra gli autori della cinematografia italiani più noti e talentuosi, vincitore di ben cinque Nastri d’argento. Gli rendiamo omaggio con il figlio d’arte Daniele, anche lui cinematographer e Premio David di Donatello per il film El Alamein - La linea del fuoco di Enzo Monteleone, nonché attuale Presidente dell’AIC (Autori Italiani della Cinematografia). In una conversazione che vuole essere anche una sorta di viaggio nell’età d’oro del cinema italiano.