Manuela Morgaine, un cortocircuito tra mito e contemporaneità

In concomitanza con il premio ex aequo al miglior lungometraggio riportato all'edizione 2016 dell'On the Road Film Festival del cineclub Detour di Roma, pubblichiamo la conversazione realizzata con Manuela Morgaine nel 2015 in occasione del passaggio di Foudre, in collaborazione con Artdigiland, alla precedente edizione del Festival. Film "monstre" di 4 ore, Foudre esplora in maniera profonda e poetica le mitologie e i fenomeni legati al fulmine, collegandoli all'energia umana, all'amore, all'eros, alla melancolia, alla guarigione, alla danza. 

Intervista di Silvia Tarquini, in collaborazione con Alessanrro Poggiani

Prima di Foudre facevi teatro, letteratura, ti occupavi di arti visive...Ho fatto la scrittrice per tanti anni, ho diretto una compagnia di teatro, che ho ancora, si chiama Envers Compagnie, con la quale faccio performances. Ora sono anche artista visiva, lavoro spesso alla radio, e con France Culture, quindi ho sempre lavorato con i testi, la voce, l’immagine, la lingua, anche la scultura, che è molto importante per me. Forse Foudre viene anche dal tentativo di  mettere insieme tutte queste forme, dalla combinazione di tutte queste arti che, secondo me, parlavano in un modo troppo chiuso. Cercavo una forma di arte totale, nel senso wagneriano. 

Kiarostami, un videoartista. Luca Bigazzi racconta Abbas Kiarostami

In omaggio a uno dei giganti del cinema appena scomparso, pubblichiamo il capitolo dedicato a lui del volume intervista La luce necessaria, a cura di Alberto Spadafora (I ed. 2012, II ed. 2014)

 

Nel 2010 sei stato chiamato da Abbas Kiarostami. Un punto di arrivo?

Definitivo. Da quel giorno ho pensato: “Va bene, è fatta, quello che dovevo fare l’ho fatto”. Abbas è stato uno dei registi che più ho amato nella vita. Sono sempre stato al di qua di ogni riflessione critica di fronte a ogni suo film. Ho adorato i film di Abbas fin da giovane: la sua filmografia così spiazzante, fatta di titoli apparentemente così diversi tra loro, dal realismo alla videoarte, dall’intellettualismo all’umanesimo, fino al romanticismo. Lavorare con Kiarostami è stato il punto di arrivo della mia carriera, se non della mia vita. Con lui ho avuto una sensazione che mi era capitata con Gianni Amelio: in entrambe le occasioni mi sono chiesto se me lo meritassi. Essendo un cinefilo, non riesco mai a lasciare da parte l’emozione di lavorare nel mondo che amo, quello del cinema, e quando entro in contatto con persone come Amelio e Kiarostami provo l’imbarazzo di non meritarlo, ma al tempo stesso mi esplode il cuore.

Elogio di Claudio Caligari

«Tumbas»
Mentre pensavo alla scrittura di questa memoria, di questo elogio, di questo omaggio a Claudio Caligari, ecco, mentre ci pensavo – e i ricordi e le idee mi si confondevano e si accavallavano sino a formare un grumo inestricabile, intenso e paralizzante – leggevo Tumbas di Cees Nooteboom, una sorta di grande viaggio nei cimiteri di tutto il mondo e di soste più o meno lunghe dinanzi alle lapidi di scrittori e di poeti le cui opere di certo non si sono consumate come il tempo della vita dei loro autori. Quel libro, tutto votato a ciò che resta, indica al lettore la persistenza e non l’oblio, la presenza e non il suo contrario e, anzi, finisce per confermare la meravigliosa suggestione di Pier Paolo Pasolini (contenuta in un celebre saggio incluso in Empirismo eretico) circa il rapporto di senso tra il montaggio e la morte, laddove sarà proprio questa seconda (il montaggio ultimo e definitivo) a dare significato compiuto alla vita degli uomini, così sottraendola al caos, alla casualità, al magma indistinto e tempestoso dell’accadere quotidiano. Ma i morti, coloro che se ne sono andati scomparendo dal nostro sguardo – e sebbene ricomposti in una limpidezza estrema, in una specie di quadratura del cerchio – non smettono tuttavia di chiamarci, di volerci accanto. Il libro di Nooteboom questo sembra voler suggerire, e se quel grumo rimane infine in larga parte opaco e paludoso, affollato com’è di occasioni, pure qualche lampo lo illumina a intermittenza, per zone e per macchie di luce. Allora, per cominciare, non bisogna nascondere nulla, e devo dire subito che non ne ho le prove, non posso cioè dimostrarlo carte alla mano, ma sono sicuro e credo fermamente che Caligari si sia ammalato e sia morto di dolore, di frustrazione, di pena. I suoi tre film furono felicissime e splendide parentesi dentro un susseguirsi ultratrentennale di rifiuti disinvolti, superficiali, spesso sprezzanti, di ostacoli insormontabili, di ottusità, di sordità, di miseria morale, di viltà politica, di tirchieria culturale, di vero e proprio e disumano gelo. La cosiddetta industria del cinema, umiliandolo, ha condannato alla fatica dell’inazione una pietra preziosa, un talento immenso, un autore che riconobbe nell’irriducibilità il proprio vessillo. Ma, appunto, l’irriducibilità ha un costo altissimo, sanguinoso. 

Artdigiland al Bergamo Film Meeting

Presentazione del volume L’avventura di uno spettatore. Italo Calvino e il cinema. Con Nuccio Lodato e Marcello Seregni
Modera Lorenzo Rossi (Cineforum web)
9 marzo 2016 ore 18.00
Spazio Incontri / Bookshop piazza della Libertà Bergamo

Artdigiland collabora con il Bergamo Film Meeting (5-13 marzo 2016) e presenta il volume di Lorenzo Pellizzari L’avventura di uno spettatore. Italo Calvino e il cinema, nella nuova edizione ampliata realizzata per il trentennale dello scrittore. Presentano il libro Nuccio Lodato (Università di Padova) e Marcello Seregni (Artdigiland). In occasione del festival, ed entro le sue date, Artdigiland offre in omaggio ai nuovi iscritti alla newsletter (http://www.artdigiland.com/newsl) l’ebook La luce necessaria. Conversazione con Luca Bigazzi, a cura di Alberto Spadafora (l’ebook è diponibile per il download alla fine del processo di iscrizione). Sempre in occasione della partnership con il Bergamo Film Meeting, Artdigiland offre a 4 euro, invece che 5.90, l’ebook Il calendario del cinema di Lorenzo Pellizzari (disponibile su amazon.com). Queste offerte sono valide anche per tutti i nostri contatti e i loro amici! Passa parola!

 

Artdigiland at the Bergamo Film Meeting

Presentation of the book L’avventura di uno spettatore. Italo Calvino e il cinema. With Nuccio Lodato and Marcello Seregni
Chaired by Lorenzo Rossi (Cineforum web). March 9 2016

Artdigiland has teamed up with the Bergamo Film Meeting (5-13 March 2016) to present the book by Lorenzo Pellizzari, L’avventura di uno spettatore. Italo Calvino e il cinema in its new extended edition produced for Calvino's thirtieth anniversary. The book is presented by Nuccio Lodato (Padua University) and Marcello Seregni (Artdigiland). During the festival Artdigiland will be giving anyone subscribing to the newsletter a copy of the eBook La luce necessaria. Conversazione con Luca Bigazzi, edited by Alberto Spadafora (the eBook can be downloaded at the end of the registration process), and is offering the eBook Il Calendario del Cinema, by Lorenzo Pellizzari (available on amazon.com) at 4 euros instead of 5.90. These offers are also valid for existing subscribers and their friends! Spread the word!

Tonino De Bernardi al Festival L'age d'or della Cinematek di Bruxelles

Il festival presenta per la prima volta Cronache del sentimento e del sogno, serie di film realizzati sul finire degli anni ’60. In programma anche il film d'esordio Il mostro Verde e il recente Jour et nuit, delle donne e degli uomini perduti.

Tonino De Bernardi

Tonino De Bernardi

L'âge d'or Festival della Cinematek di Bruxelles, alla sua seconda edizione (3-10 ottobre 2015), rende omaggio al Super 8 nell'anno in cui questo formato celebra il suo 50esimo anno di vita, continuando ad esistere, con non poche difficoltà, nell'era digitale. Molti cineasti che lo utilizzano saranno presenti. Tra questi: Saul Levine (presidente di giuria), Guy Sherwin, Warren Sonbert, Rose Lowder, Teo Hernandez, Moira Vautier, figlia di René Vautier, con il lavoro di suo padre, recentemente scomparso. Nella competizione principale, tra gli altri: Ben Rivers, Peter Todd, Pacho Velez, Pablo Marin, Hans Scheugl, Rebecca Baron e Tonino De Bernardi.

Cronache del sentimento e del sogno, 1968, Lune, 8mm, 20'

Cronache del sentimento e del sogno, 1968, Lune, 8mm, 20'

A Tonino De Bernardi la Cinematek di Bruxelles dedica ampio spazio. Il film di apertura è il suo titolo d'esordio, Il mostro verde (16mm), realizzato con l'amico Paolo Menzio nel 1967. Nei giorni a seguire per la prima volta saranno proiettati i film realizzati tra il 1968 e il 1970 in 8mm Cronache del sentimento e del sogno, opera di cinema-infinito composta da una serie di 10 film (Lune, Piena di fiume, Il giardino erboso, La gravida o le tre donne, Ettore e Paride, Il castello, l sogni, La strada, Il passaggio, Il giardino di Arthur R.). De Bernardi sarà anche in concorso per "L'Âge d'Or Prize" con Jour et nuit, delle donne e degli uomini perduti  (Italia, 2014, 110'), presentato nella scorsa edizione del Torino Film Festival. Durante la proiezione del film l'attrice/artista francese Joana Preiss si esibirà in una performance vocale realizzando live la colonna sonora del film.

Jour et nuit, delle donne e degli uomini perduti  (Italia, 2014, 110')

Jour et nuit, delle donne e degli uomini perduti  (Italia, 2014, 110')

CRONACHE DEL SENTIMENTO E DEL SOGNO, 1967-70, 8mm., di Tonino De Bernardi
«Tante bobine di 23’ l’una (ora di 20’, essendo state portate su digitale che ha altra velocità), ognuna con un suo titolo che però non è scritto sulla pellicola… (allora non mettevamo i titoli, essendo noi poveri e per di più “underground”). E cioè le bobine sono nove di 20' e le due finali di 10'. Film variabile nel tempo e nello spazio, a seconda del suo combinarsi.  Durata complessiva variabile a seconda, appunto, delle combinazioni».

Il 30 settembre 2015 De Bernardi scrive Dopo un breve sonno, leggi sul suo blog: http://toninodebernardi.blogspot.it/

Per la brochure del festival, con il programma completo: j.mp/age_d_or

                                                                                        

 

Interview with Experimental Film Society (Part Two)

in collaboration with Federica Iodice
On this blog it is available an Italian version, translated by Silvia Tarquini: http://j.mp/EFS_seconda_parte
This interview is part of an Artdigiland project supported by Academy of Fine Arts of Naples, Italy

The Experimental Film Society is an independent collective of people who work in the field of experimental cinema, founded in 2000 by the Iranian director RouzbehRashidi, and based in Dublin. EFS is a project which brings together filmmakers from all over the world, with a common interest in researching "alternative" cinema.
www.experimentalfilmsociety.com

In Il disprezzo Moravia writes: «Screenwriting seems a kind of rape of the intelligence»... How do you usually deal with writing?

Le Cain: Speaking for ourselves, we have an aversion to working in such a way that we have a blueprint and we go out and illustrate that. To try to enslave all the various techniques and possibilities, not only of the equipment and the situation but just what you encounter as well. What’s happening on a particular day, what the light’s doing, accidents, the inspirations of a location. We’re interested in all these things, how powerful they can be in themselves. In seeing how we can give them the space to develop into a film. So just the idea of going out and saying, okay, we need X, Y and Z in this scene and in order to do that we need this shot and that shot and we’re going to do this… That’s not how we work. But, for example, someone like Claude Chabrol, who we admire very much, would work in almost exactly the opposite way to us. For him, writing the script was a really difficult, agonizing process and he suffered. And then when he went on set he enjoyed himself and in some interviews he said it almost didn’t matter which take of a performance he used. So when the script was finished, that was the hard work done and he basically went out and very skillfully illustrated it. But also, in the film industry, the way a script is often used is as a way of controlling a film. Like a contract, a way interests other than the filmmaker can maintain control. I guess we couldn’t function very well in that situation.

Intervista con l'Experimental Film Society (seconda parte)

In collaborazione con Federica Iodice
Traduzione dall'inglese di Silvia Tarquini
E' disponibile sul blog la versione originale in inglese dell'intervista: http://j.mp/EFS_part_two
Questa intervista e' parte di un progetto Artdigiland supportato dall'Accademia di Belle Arti di Napoli

L'Experimental Film Society è un collettivo indipendente di cinema sperimentale, fondato nel 2000 dal regista iraniano Rouzbeh Rashidi e con sede a Dublino. EFS è un progetto che unisce diversi filmmaker da tutto il mondo, legati dalla comune ricerca di un cinema "altro". www.experimentalfilmsociety.com

Alberto Moravia in Il disprezzo scrive: «la maniera meccanica e abitudinaria con la quale si fabbrica la sceneggiatura rassomiglia forte a una specie di stupro dell'ingegno»... Voi che rapporto avete con la scrittura?

Le Cain: Noi abbiamo un’avversione a lavorare in questo modo: avere un progetto e andare ad illustrarlo. Questo per cercare di impiegare tutte le varie tecniche e possibilità, non solo riguardo ad attrezzature e situazioni, ma anche riguardo a ciò che si incontra strada facendo: che cosa sta succedendo in un giorno particolare, che luce c’è, gli incidenti, l’ispirazione che viene da un luogo... Siamo interessati a tutte queste cose, a quanto possano essere potenti in se stesse. A osservare come possiamo dare a queste cose lo spazio per svilupparsi in un film. Quindi, l'idea di partire e dire che abbiamo bisogno di X, Y e Z in questa scena, oppure che per farla abbiamo bisogno di questa e quest’altra ripresa... Non è il modo in cui lavoriamo. Ma, tanto per fare un esempio, uno come Claude Chabrol, che ammiriamo molto, lavorerebbe nel modo esattamente opposto. Per lui, scrivere la sceneggiatura era un processo molto difficile, angoscioso, sofferto. Poi, quando andava sul set, si divertiva e in alcune interviste ha detto che quasi non gli importava quale take di una scena usare. Quindi, quando la sceneggiatura era finita, quando il lavoro duro era fatto, cominciava e lo illustrava con grande abilità.
C’è un altro aspetto… Nell’industria cinematografica la sceneggiatura viene spesso usata come uno strumento di controllo sul film. Una sorta di contratto, un qualcosa che tutela tutt’altro che il controllo del film da parte del regista. Suppongo che noi non potremmo funzionare molto bene in una situazione come questa.

Interview with Experimental Film Society (Part One)

in collaboration with Federica Iodice
On this blog it is available an Italian version, translated by Silvia Tarquini:
j.mp/intervista_EFS
This interview is part of an Artdigiland project supported by Academy of Fine Arts of Naples, Italy

The Experimental Film Society is an independent collective of people who work in the field of experimental cinema, founded in 2000 by the Iranian director Rouzbeh Rashidi, and based in Dublin. EFS is a project which brings together filmmakers from all over the world, with a common interest in researching "alternative" cinema. www.experimentalfilmsociety.com

What do you mean by experimental film?

Maximilian Le Cain: On the one hand, it’s sort of a good shorthand way of telling an audience that what you’re going to get is something unusual. It’s not going to be a traditional narrative, it’s not going to be a documentary in the sense that most people understand it. It’s going to be something hopefully unexpected. But, more importantly, the way we work is quite experimental. We take the elements of cinema and we play with them and rearrange them and work on them in such a way that, speaking generally, we really only know what our film is going to be on the last day of editing. So it really is a process of experimentation. And Rouzbeh goes even further, he’s often compared himself to Dr Frankestein!

Rouzbeh Rashidi: If I were to add anything, it would be something like Jonas Mekas always says: if you think narrative cinema is like a novel or literature, experimental film is something like poetry where we have atmosphere, where we have ambiguity and obscurity. Vagueness, I suppose. This is a very straightforward, simple answer but I think it works. But, as Max said, it’s a very complex question.

Intervista all'Experimental Film Society (prima parte)

In collaborazione con Federica Iodice
Traduzione dall'inglese di Silvia Tarquini
E' disponibile sul blog la versione originale in inglese dell'intervista:
j.mp/interview_EFS
Questa intervista e' parte di un progetto Artdigiland supportato dall'Accademia di Belle Arti di Napoli

L'Experimental Film Society è un collettivo indipendente di cinema sperimentale, fondato nel 2000 dal regista iraniano Rouzbeh Rashidi e con sede a Dublino. EFS è un progetto che unisce diversi filmmaker da tutto il mondo, legati dalla comune ricerca di un cinema "altro". www.experimentalfilmsociety.com



Cosa intendete per film sperimentale?

Maximilian Le Cain: Da un lato, “sperimentale” è un buon modo sintetico per dire ad un pubblico che quello che vogliamo ottenere è qualcosa di insolito. Non sarà una narrazione tradizionale, non sarà un documentario nel senso in cui lo intende la maggior parte delle persone. Sarà qualcosa di inaspettato, si spera. Ma, cosa ancora più importante, è il nostro stesso modo di lavorare ad essere sperimentale. Prendiamo gli elementi del cinema e giochiamo a riarrangiarli, a lavorare su di essi in modo tale che, parlando in generale, sapremo veramente cosa sarà il nostro film solo l'ultimo giorno di montaggio. Si tratta davvero di un processo di sperimentazione. E Rouzbeh Rashidi va anche oltre, spesso si è paragonato al dottor Frankestein!

Rouzbeh Rashidi: Per aggiungere qualcosa, potrei ricordare quello che dice sempre Jonas Mekas: se il cinema narrativo è simile ad un romanzo o alla letteratura, il film sperimentale è simile alla poesia. Nella quale abbiamo un’atmosfera, ambiguità, oscurità. Indeterminatezza, suppongo. Si tratta di una risposta diretta, e molto semplice, ma penso che funzioni. D’altra parte, come ha detto Maximilian, è una questione molto complessa.

Per Corso Salani. Artdigiland annuncia l'edizione in dvd di MIRNA / Remembering Corso Salani. Artdigiland announces the edition on DVD of MIRNA

Artdigiland annuncia - con un evento in collaborazione con il centro sociale Brancaleone - l’edizione in dvd e la distribuzione in streaming di Mirna, ultimo film di Corso Salani, e l’edizione cartacea dell’omonimo diario cinematografico

Fotogramas de agua. Entrevista con Raul Perrone

Ragazzi de Raúl Perrone está subdividido en dos movimientos: el primero es una visión del último día de Pier Paolo Pasolini a través de la mirada lacrimosa de su agresor, el segundo esta ambientado debajo de un puente, a lo largo de un río frecuentado por un grupo de jóvenes, fantasmas que viven en la periferia del universo. Fuman y recitan a la inversa Pasolini y Malmsten, vagan en una Córdoba espectral y sus rostros son revelados por el agua, como el de Marie en Coeur fidèle de Jean Epstein. Viven al margen, sin familia, lejos del mundo, sobrevivientes de una humanidad sumergida, cuerpos danzantes y disueltos. 

Fotogrammi d'acqua. Intervista a Raul Perrone

Ragazzi di Raul Perrone è suddiviso in due movimenti: il primo è una visione dell’ultimo giorno di Pier Paolo Pasolini attraverso lo sguardo lacrimoso del suo aggressore, il secondo è ambientato sotto un ponte, lungo un fiume frequentato da un gruppo di giovani, fantasmi che vivono nei bassifondi dell’universo. Fumano e recitano in reverse Pasolini e Malmsten, vagano in una Córdoba spettrale e i loro volti sono rivelati dalle acque, come quello di Marie in Coeur fidèle di Jean Epstein. Vivono ai margini, senza famiglia, lontani dal mondo, superstiti di un’umanità sommersa, corpi danzanti e dissolti.

Terre tra due fiumi. Intervista a Maurizio Carrassi

Terre tra due fiumi di Maurizio Carrassi è un lavoro su sei personaggi, iraniani e irakeni, da più di trentanni nel nostro paese e cittadini italiani, ben inseriti, con professioni riconosciute e creative. Tutto girato a Roma, in una location diversa per ogni personaggio, ma con inserimenti di materiali visivi provenienti da Iran e Irak, il film innesca percorsi tra passato e presente, tra terra di origine e terra di approdo, tra miti di antiche civiltà, sempre presenti, e realtà quotidiane. Abbiamo intervistato l'autore in occasione del passaggio del film al Detour on the Road Film Festival il prossimo 17 dicembre. 

Artdigiland sostiene "Foudre" (Fulmine) di Manuela Morgaine

Per la prima volta in Italia, Foudre (Fulmine), della durata di 3.50 h, è in programma presso il Cineclub Detour (via Urbana 107 Roma) il 7 dicembre per il Detour on the Road Film Festival. Sara’ proiettato in due parti: ore 17.30 parte I, a seguire aperitivo alla presenza di Manuela Morgaine; ore 20.15 parte II, a seguire incontro con Manuela Morgaine, moderato da Roberto Silvestri.

La versione italiana del testo, per i sottotitoli, è stata realizzata da Riccardo Garbetta e Silvia Tarquini.

Artdigiland soutient "Foudre" de Manuela Morgaine

©Alex Hermant

©Alex Hermant

FOUDRE, un film de Manuela Morgaine sera présenté dimanche 7 décembre 2014 dans l’enceinte du Ciné club Détour, siège du DETOUR ON THE ROAD FILM FESTIVAL (Via Urbana 107 rione Monti Roma).  Manuela Morgaine, cinéaste française est ancien Prix de Rome (1994).

Le film, produit par Mezzanine Films et Envers Compagnie, sera prochainement distribué en dvd par Shellac. Il a été présenté en première mondiale au Festival International de Rotterdam en 2013, puis a été accueilli au Festival International de Moscou,  de Saint Pétersbourg, au Festival Tmobile New Horizons de Wroclaw en Pologne, au Festival International du film de Pune et de Yashwant en Inde. Il a obtenu le “Prix de la Recherche la plus fructueuse des sources de l’impossible” au Festival International de Saint Pétersbourg.

FOUDRE est une légende en quatre saisons, un horizon cinématographique qui se ramifie à la manière d’un éclair. Ses histoires traversent simultanément différents pays et  se déroule sur plusieurs siècles. L’automne suit un chasseur d’éclairs. L’hiver regarde la mélancolie. Le printemps fait revivre un fou de Dieu qui a vécu quarante ans sur une colonne en Syrie. L’été,  une adaptation de La dispute de Marivaux, met en scène la rencontre foudroyante de deux créatures d’intensité.

Pour la première fois en Italie, FOUDRE, d’une durée de 3H50, sera projeté en deux parties: à 17H30 la première partie, suivi d’un apéritif en présence de Manuela Morgaine. A 20H15 la deuxième partie sera suivie d’une discussion avec la réalisatrice et animée par Roberto Silvestri.

La version italienne du film, son sous-titrage, a été réalisé par Riccardo Garbetta et Silvia Tarquini.

www.foudre-lefilm.com

Federico Francioni attraversa l'Europa per intervistare Eugene Green

 

Intervista a Federico Francioni; a cura di: Gian Tapinassi, Artdigiland; editing: Letizia Rossi; l’intervista è stata realizzata in chat testuale il 13 maggio 2014
 

Pubblichiamo un'intervista a Federico Francioni, giovanissimo regista allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia dell'Aquila, insieme al quale abbiamo appena deciso di sviluppare una produzione editoriale, multimediale e multilingua. Questa produzione Artdigiland inaugura il CONTENT LAB Artdigiland.  

 

Federico Francioni crosses Europe to interview Eugene Green

Interviewer: Gian Tapinassi, Artdigiland; Interviewed: Federico Francioni; Edited by Letizia Rossi; The interview took place during a text chat on May 13, 2014

We are happy to begin by writing our activities. Today we are publishing an interview with Federico Francioni, who is a young filmmaker and student of the Experimental Centre of Cinematography of Aquila (Centro Sperimentale di Cinematografia), with him we just decided to develop together a new multimedia and multi-lingual edition. This new production launches the Artdigiland CONTENT LAB.